Cantinho da Solidariedde
“Cantinho da Solidariedade”, ovvero “l’Angolo della Solidarietà”. E, per la verità, è un nome davvero ben appropriato. Angolo, perché è in cima ad una collina, alla periferia della città, in un quartiere un po’ dimenticato da tutti, poverissimo e abbandonato. Il quartiere si chiama Solidariedade, ma è conosciuto con il vecchio nome di Pindorama. Qui hanno trovato rifugio, in case popolari composte da una camera ed un bagno, le famiglie reduci da un’alluvione. Molti hanno paura del quartiere Pindorama, di essere assaliti, derubati. Per arrivarci bisogna percorrere a piedi un lungo tratto di strada acciottolata, tutta curva e salite che portano sempre più in alto, che pare di toccare le stelle… Non sai mai se è meglio farla in salita, o in discesa, perché, se vai su, ti sfianca e ti toglie il fiato, ma sei vai giù, rischi di farti male e scivolare sui sassi sparsi o sul fango che si forma con un po’ di pioggia… Gli abitanti lo sanno bene, non hanno certo l’auto ed il bus passa così raramente, e quindi si va: si scende in città a cercare lavoro, e si risale stanchi, alla sera. Lì è avvenuto un vero miracolo basato sulla generosità e la buona volontà, innanzitutto di Dona Graça, che si è dedicata interamente alla costituzione di questa scuola materna. È la vera e propria “mamma” del quartiere: conosce tutti e aiuta tutti, ed è per questo che anche i delinquenti del quartiere la rispettano. Non ha voluto solo occuparsi dei bambini, ma anche degli adolescenti, costruendo una biblioteca ed una sala computer all’interno della scuola, ed ha creato qualche cosa anche per le donne: coordina un gruppo di madri che producono lavori di sartoria molto belli. Al suo fianco c’è Irany, che abita a centro metri dalla scuola e che ha fatto suo il progetto di Dona Graça: l’amore per la gente ed un senso di responsabilità la trattiene in questo luogo. E i bambini? Sono tanti, quasi duecento. Qui trovano ciò che loro occorre: il cibo, l’acqua per lavarsi, le cure mediche, le maestre che li curano e li amano, e sanno trasmettere loro la speranza che anche questo quartiere cambierà, ed i bambini saranno il futuro, un futuro bello, diverso dalla realtà che oggi li circonda. Uai Brasil non poteva non contribuire, anche se in minima parte, a questo progetto, ed è così che nel 2003 abbiamo iniziato a collaborare e ad inviare sostegni a distanza anche al Cantinho da Solidariedade, all’Angolo della Solidarietà.